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STUDIO DEL CELL SIGNALING MEDIATO DAL RECETTORE DEL GONADOTROPIN-RELEASING HORMONE (GnRH)

STUDIO DEL CELL SIGNALING MEDIATO DAL RECETTORE DEL GONADOTROPIN-RELEASING HORMONE (GnRH)

Partecipanti: Samantha Sperduti, Laura Riccetti, Clara Lazzaretti, Livio Casarini, Manuela Simoni

Collaboratori esterni: Robert P. Millar e Claire L. Newton (Centre for Neuroendocrinology and Department of Immunology, Faculty of Health Sciences, University of Pretoria, South Africa); Jessica Bertacchini (Dipartimento di Scienze Biomediche, Metaboliche e Neuroscienze, Università di Modena e Reggio Emilia)

 

L’ormone di rilascio delle gonadotropine (GnRH) regola la produzione ed il rilascio delle gonadotropine ipofisarie, ormone follicolo-stimolante (FSH) e ormone luteinizzante (LH), agendo sul recettore accoppiato a proteina G, GnRHR, espresso sulle cellule gonadotrope dell’adenoipofisi. Il principale effettore del GnRHR è la proteina Gq, la quale a sua volta, attiva vie di signaling intracellulare che comprendono l’aumento di ioni calcio intracellulari e l’attivazione delle cascate chinasiche, quali ERK (extracellular signal-regulated kinase), JNK (jun-N-terminal kinase) e p38MAPK. Questi eventi portano alla attivazione trascrizionale dei geni codificanti per le subunità delle gonadotropine FSH e LH, nonché al loro rilascio per esocitosi, ed inoltre mediano eventi proliferativi e/o apoptotici. 

Gli antagonisti competitivi del GnRH sono utilizzati nei protocolli di fecondazione assistita al fine di inibire la produzione ed il rilascio di gonadotropine endogene e controllare la follicologenesi e l’ovulazione mediante la somministrazione di gonadotropine esogene. Lo scopo di questo studio è quello di confrontare in vitrogli effetti di diversi antagonisti del GnRH. Queste molecole agiscono legando lo stesso recettore, il GnRHR, e differiscono tra loro e dal ligando naturale per uno o due residui aminoacidici. Tuttavia, la loro diversa struttura molecolare potrebbe mediare effetti intracellulari differenti nelle cellule target. Tale studio fornirà maggiori dettagli sulle specifiche modalità d’azione esercitate dalle tre differenti molecole, in termini di modulazione delle vie di trasduzione del segnale attivate dal recettore del GnRH. La migliore caratterizzazione della loro attività in vitropermetterà di migliorare i protocolli di fecondazione assistita sia nelle pazienti sane che affette da patologie endocrinologiche.